Una Storia antica nel territorio di Lamole
Castellinuzza è un borgo millenario dove persiste un perfetto equilibrio tra territorio e artigianalità. Il territorio di Lamole, Paesaggio Rurale Storico d’Italia, fa da cornice a chi, come noi, seguendo una passione produce vini ed olio di ottima qualità.
Le Origini
Il Borgo di Castellinuzza ha origini antiche. Era un castello cinto da basse mura e si pensa che, inizialmente, fosse appartenuto alla famiglia dei Gherardini.
Dal 1400, è passato alla famiglia Cinuzzi, attuale proprietaria di una parte del borgo.
La Villa
La villa e le case rurali, tutte risalenti ai primi anni del 1600, sono state ristrutturate conservandone gelosamente le caratteristiche originarie, dal giardino in stile rinascimentale alle facciate in pietra.
La Famiglia
La storia della famiglia Cinuzzi parte da Siena intorno alla metà del 1400 per arrivare, oggigiorno, a Roma.
Lo stemma di famiglia è tutt’ora presente nella sala del consiglio del Comune di Siena, essendo i Cinuzzi discendenti diretti di Marcantonio Cinuzzi, poeta e membro dell’Accademia degli Intronati.
L'Eredità
Figlio di Mariano, erede di una famiglia della nobiltà , iscritta al “monte” dei gentiluomini.
Da allora sono passati secoli e generazioni, ma la famiglia è rimasta indissolubilmente legata a Castellinuzza e alla produzione di Vino Chianti Classico.
Il Vino
Da allora sono passati secoli e generazioni, ma la famiglia è rimasta indissolubilmente legata a Castellinuzza e alla produzione di Vino Chianti Classico. In questo antico borgo situato sulla strada per Lamole da sempre si produce Chianti Classico.
Il Territorio
Un territorio di alta collina caratterizzato da forti escursioni termiche fra il giorno e la notte e che preserva tutti gli aspetti del Sangiovese.
Le vigne situate su un promontorio di galestro (roccia caratteristica del luogo) sono costantemente esposte alle brezze mattuttine e per tutto il resto della giornata ai raggi solari.
I vini così ottenuti godono di caratteristiche uniche di
freschezza, eleganza e finezza.
